8 novembre 2018

Oggi io credo che abbiamo una ragione in più per rilanciare la nostra iniziativa di sempre, e questa ragione, nell'epoca della polarizzazione, sta proprio nella necessità che abbiamo e che sentiamo tutti di aprirci di più alle ragioni dell'altro, di cercare di ascoltare di più chi non la pensa come noi.

Laurene Powell Jobs, fondatrice di Emerson Collective, editrice del The Atlantic (e vedova di Steve Jobs, fondatore di Apple), è ospite a Firenze dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori e del suo Presidente, Andrea Ceccherini. Qui un estratto del discorso di apertura con cui Ceccherini avvia la diciannovesima edizione del "Quotidiano in classe" e mette in guardia dalla polarizzazione come rischio per la democrazia.

"Oggi io credo che abbiamo una ragione in più per rilanciare la nostra iniziativa di sempre, e questa ragione, nell'epoca della polarizzazione, sta proprio nella necessità che abbiamo e che sentiamo tutti di aprirci di più alle ragioni dell'altro, di cercare di ascoltare di più chi non la pensa come noi, di evitare che la polarizzazione ci divida mettendo a rischio il patrimonio più grande che le nostre società hanno saputo costruire: la democrazia.

Questo esercizio è anche un grande esercizio democratico, perché non si cresce con l'affronto, si cresce col confronto; ed è fondamentale da questo punto di vista sapere che per crescere bisogna aprirsi, non chiudersi. Ecco perché aprirsi alle ragioni dell'altro è un modo per andare più a fondo alle cose e per cominciare un vero esercizio democratico di cittadinanza."

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